Podcast ep.6 di Evoluzione Mentale

Cari amici,

ben ritrovati.

Oggi proseguiamo con l’approfondimento del processo di creazione cercando di rispondere ad alcune email.

Con il podcast precedente abbiamo visto che, il processo della creazione ha come prima causa, il pensiero, o più precisamente il postulato.

Abbiamo visto che il postulato è un particolare pensiero e cioè un pensiero auto creato. In altri termini è originato dall’essere e parte dall’infinita potenza divina.

Questo particolare così semplice, quasi banale,  ci è sfuggito forse perchè il pensiero è il fenomeno meno osservabile, non percepibile dai sensi, mentre la nostra civiltà si basa completamente sull’osservazione e sulla percezione sensoriale.

Ad esempio non diamo importanza all’aria, mentre ne diamo molta di più all’acqua ed alla materia.

Ma , se ci pensiamo : senza aria riusciamo sopravvivere 3 minuti, mentre senza acqua e senza cibo riusciamo a sopravvivere settimane se non diversi mesi, (questo lo dimostrerò nei podcast successivi).

Ma tornando al processo di creazione, voglio ricordare che è importante non solo perché ci permette di vivere una vita molto più ricca e piacevole ma anche perché la creazione è il processo che crea l’aberrazione ed anche la sua soluzione.

Bene! Visto che il processo del pensiero è così importante vediamo come lo descrive Arthur Powell che rappresenta la visione Teosofica:

“Il corpo mentale è dunque il veicolo dell’Ego, del Pensatore reale, il quale risiede nel corpo causale. …

Il procedimento ha luogo nel modo seguente : l’atto del pensiero concreto fa vibrare la materia del corpo mentale; questa vibrazione è trasmessa – per così dire- un’ottava più in giù, alla materia più densa del corpo astrale del pensatore; quindi tocca le particelle eteriche del cervello, e finalmente per mezzo di queste è messa in azione l’ancor più densa materia grigia del corpo denso. Dunque, prima che un pensiero possa essere tradotto in coscienza attiva nel cervello fisico, tutte queste successive operazioni devono aver luogo.”

 

Quello che mi ha maggiormente colpito in questa descrizione è “questa vibrazione è trasmessa un’ottava più in giù”. Mi ha colpito per 2 motivi : il primo perché è un’ulteriore conferma che tutto è energia e “l’atto del pensiero concreto fa vibrare la materia” ed il secondo perché mi da lo spunto per un’ulteriore approfondimento della perdita del potere del pensiero.

Mi spiego meglio :  se il potere infinito del “pensatore” si trasmette tra armoniche di corpo in corpo significa che come effetto certo, c’è una attenuazione.

Se noi riproduciamo meccanicamente questo modello, ad esempio con ingranaggi, potremmo osservare che tra la potenza o forza iniziale e quella che viene esercitata nell’ultimo ingranaggio, abbiamo una attenuazione ad ogni passaggio o dispersione di potenza.

Quindi il potenziale iniziale assoluto ed infinito, diventa finito e reale nel momento in cui crea , perché chiaramente deve assumere una lunghezza d’onda e, successivamente, si attenua ed ad ogni corpo.

Questa è una spiegazione del perché un essere spirituale onnipotente ed onnipresente possa essersi ridotto come umano sulla terra. Ma da sola non basta a comprendere il livello infimo a cui la maggior parte dell’umanità è arrivata,e soprattutto non si capisce come è possibile una differenza tra diversi esseri umani, alcuni più abili ed altri decisamente meno.

E se poi torniamo a guardare la nostra esistenza , un’altra domanda sorge spontanea : come mai non riusciamo a realizzare quello che vogliamo? Una risposta parziale l’ho già data in diversi podcast : cioè la nostra volontà è contrastata con postulati contrari che ho chiamato contro intenzioni sia inconsce che consce. Pensieri come “non sono capace”, “è impossibile”, possono essere memorizzati nella mente inconscia sia essere anche limitazioni coscienti, specie se causati dalla cultura e dall’educazione. Anche queste limitazioni o autoboicotaggi sono creati da noi con pensieri / postulati.

Questo processo del contro-postulato giustifica e spiega la nostra condizione.

Lo osservo in ogni seduta. Posso dire di più : il mio compito principale è riabilitare le persone alla loro precedente abilità , un attimo prima, del loro secondo postulato.

Ma vediamo le possibili origini di questi contro postulati. Le origini più comuni sono :

  • Pensieri fatti nell’apice di un grave ma normale trauma. Ad esempio sono colpito da un’arma, e con la perdita di sangue sento un abbassamento di energia e postulo “sono senza energie”. In questo caso dobbiamo estendere il significato di postulato anche come conclusione. Si tratta di pensiero auto creato ma a differenza della genesi o della prima creazione in questo caso è originato da una conclusione. Quando il trauma viene restimolato da qualche elemento della vita attuale si riaccende anche il postulato che avrà l’effetto di limitare l’azione nel tempo presente. Questo succedeva ad un ciclista che mi ha descritto il problema casualmente perché, mai avrebbe pensato che si poteva risolvere. Anche se non era professionista gli dava parecchio fastidio il fatto che ogni volta doveva fare una salita, poco prima della vetta le gambe non ce la facevano. Dopo aver ricordato che in una vita passata era stato gravemente ferito in una battaglia prima di conquistare una vetta è riuscito finalmente a superare questa difficoltà. Chiaramente in quel grave trauma aveva fatto i postulati “non ce la farò mai”, “sono senza forze” che si restimolavano quando doveva “conquistare quella cima”. Castaneda scrive : “Per gli sciamani, raccontare gli avvenimenti è una pratica magica.
    Non si tratta semplicemente di narrare delle storie, bensì di vedere la trama che sta al di sotto degli eventi. Ecco perché questa pratica ha un’importanza ed un significato tanto vasto
  • I postulati possono nascere da implant. Torniamo quindi all’argomento principale di questa serie. Come abbiamo visto, gli implant sono traumi indotti in modo scientifico e voluto, proprio per indurre in modo artificiale traumi, postulati e credenze. In questo podcast mi limito ai postulati, in futuro parlerò delle credenze che sono altrettanto interessanti. Negli implant i postulati sono precisi, facilmente resti molabili ed auto protetti. Anche delle auto protezioni parlerò in futuro, per il momento mi limito a trattarle superficialmente. Sono proprio queste caratteristiche, che rendono questo argomento tabù. Certo che fino al giorno che la scienza e la psicoterapia, non avrà il coraggio di affrontare questo tema, i risultati saranno molto blandi. Con questo non voglio dire che i psicoterapeuti non servano a nulla. Nel caso di problemi superficiali riescono a fare qualcosa. Ma nel caso di catene che includono uno o più implant, i clienti dei psicoterapeuti, nel migliore dei casi, sentiranno un piccolo miglioramento o impareranno ad accettare il problema o a gestirlo ma non riusciranno a risolverlo. Cosa intendo per catene : una sequenza di traumi simili, che possono essere tutti restimolati. Cerchiamo di capire perché non si può evitare di maneggiare gli implant.
    Un postulato come ad esempio “ho bisogno di fare sesso” normalmente è formato da una catena, nella quale c’è un episodio di implant, nel quale questo postulato è stato impiantato in modo traumatico. Questo implant poi si è restimolato in altri traumi di vite successive e poi nella vita attuale. Oggi la persona avrà fenomeni di compulsione riguardo al sesso, con conseguenti disturbi o difficoltà relazionali. Se non c’è il coraggio di andare a vedere la causa e percorrerla fino a cancellarla, che altre possibilità ci sono? Che strumenti può utilizzare la psicanalisi, religioni o le varie tecniche di crescita?

    1. fare in modo che venga accettato il problema con gravi cadute nell’autostima. Io sono così e devo accettarmi
    2. reprimere o contrastare la compulsione. Con il conseguente senso di colpa. Io sono così e sarò dannato per l’eternità se non mi trattengo da questi comportamenti. Ma siccome sono compulsioni più forti della mia volontà … mi considero un peccatore.
    3. Usare varie tecniche per maneggiare il problema, limitare i danni e cercare di sopravvivere convivendoci.
      Ho partecipato a varie sedute di gruppo condotte da psicoterapeuti nelle quali ho potuto osservare che, chi era soggetto a questo dipendenza, non la risolveva ma in compenso ne creava un’altra. Quale? Quella di andare settimanalmente dal psicoterapeuta.
  • Torniamo alle cause dei contro-postulati cioè i pensieri che ci boicottano. Un particolare tipo di contro postulato è legato al senso di colpa. Ogni essere spirituale conosce profondamente il corretto modo di comporsi. L’etica è innata in ogni essere spirituale ma la mancanza di dati certi può allontanarlo dalla via, ed assumere comportamenti e fare delle azioni che interpreta erroneamente come necessarie per la sopravvivenza. Quando si accorge di aver commesso delle azioni negative si autolimita con pensieri auto creati per tentare di tornare in etica. Questi postulati normalmente formano catene molto lunghe, ma raramente un implant rappresenta l’inizio della catena. Normalmente lo troviamo lungo la catena con grandissime drammatizzazioni. In altri termini gli implantatori riescono a rilevare che la vittima sente di essere in colpa per qualcosa fatto lungo la traccia ed utilizzano quel piccolo senso di colpa per amplificarlo a dismisura.
  • Un’altra causa sono pensieri originati da altri. I postulati possono essere generati da entità non corporee o da altri umani. I postulati di altre entità sono molto subdoli perché, se non abbiamo una elevata consapevolezza, cadiamo nell’inganno di considerare che siano pensieri e/o postulati nostri. Serve esperienza e consapevolezza per fare uscire una persona da questa confusione. E’ davvero triste osservare che in questo pianeta ci sono 7 miliardi di persone che vivono una intera vita tormentata a causa di pensieri e postulati che non sono generati da loro stessi. Eppure pochissimi sono in grado di concepire una simile possibilità. Normalmente si pensa che i casi di interferenze da parte di entità siano limitati ai casi di possessione, mentre non credo che ci siano persone che ne sono esenti.
  • Anche l’influenza dei pensieri e postulati dei nostri simili non è da trascurare. Arthur Powell scrive nel suo “Corpo Mentale” : “Quando l’uomo mette in opera il suo corpo mentale, cioè quando egli pensa, una vibrazione si produce nel corpo mentale, che come ogni altra vibrazione tende a comunicarsi a qualsiasi materia circostante capace di riceverla..” più avanti continua “quando il corpo mentale dell’uomo è colpito da un’onda-pensiero, sorge nella mente una tendenza a produrre un pensiero simile a quello che precedentemente è sorto nella mente di chi l’ha dato origine all’onda.” Quindi, anche pensieri dei nostri simili ci influenzano al punto che siamo portati a originare pensieri simili. Vi siete mai accorti che quando una persona vicina è arrabbiata, vi sentite influenzati? La cattiva notizia ce la da sempre Arthur Powell più avanti quando dice : “.. queste vibrazioni mentali perdono la loro potenza molto più gradatamente di quelle della materia fisica e sembrano esaurirsi ad una enorme distanza dalla loro sorgente”. Consapevole di questa realtà io ho tentato di costruire una cellula Gilanica cioè una comunità di persone impegnate all’evoluzione e all’accrescimento della consapevolezza. Era mia intenzione creare un ambiente protetto per attenuare quanto possibile queste interferenze. Sempre Powell_Arthur aggiunge “Non è esagerato dire che chi coltiva pensieri impuri o cattivi diffonde contagio morale fra i suoi simili”. C’è un episodio televisivo molto interessante della serie di Star Treck in particolare l’Episodio 10 stagione 4 Voyager nel quale si parla una civiltà aliena nella quale viene condannato anche chi ha fatto solo un pensiero di violenza. L’episodio fa degli scivoloni sia quando definisce la punizione, perché anche il senso di colpa è un pensiero negativo, sia quando si racconta di un contrabbando di pensieri negativi, ma questo è l’unico tentativo fatto a livello di registrazione televisiva che abbia affrontato un problema strategico della civiltà.
  • Forme pensiero, sempre tratto da Arthur Powell : “Se il pensiero ha in se qualcosa di egoistico o di desiderio personale, immediatamente le sue vibrazioni volgono al basso ed esso attiva attorno a se un corpo di materia astrale, oltre al suo rivestimento di materia mentale. Questa forma-pensiero – che dovrebbe essere chiamata più precisamente forma-emozione-pensiero è naturalmente capace di influenzare i corpi astrale e mentale degli altri uomini. Ogni individuo produce tre classi di forme pensiero :
    1. Quelle che non essendo concentrate né sul pensatore ne particolarmente dirette su altre persone , sono lasciate dietro a lui come una specie di scia che segna la sua strada
    2. Quelle che essendo concentrate sul pensatore, ondeggiano attorno a lui e lo seguono ovunque vada
    3. Quelle che escono come un dardo dal pensatore dirette verso un oggetto definito.

Allo stadio attuale di evoluzione, la maggioranza dei pensieri degli uomini è solitamente concentrata su se stessi. Questi pensieri ristagnano attorno al pensatore. Questi ondeggiano incessantemente attorno ad essi e reagiscono su di loro. La loro tendenza è di riprodurre se stessi, cioè di stimolare nell’uomo una ripetizione dei pensieri precedentemente formati. Alcuni sentono su se stessi questa pressione interna, questa continua suggestione di certi pensieri, specialmente quando riposano dopo il lavoro e non vi è nessun pensiero definito nella mente. Se i pensieri sono cattivi, l’uomo li considera come demoni tentatori che lo spingono verso il peccato. Eppure essi sono stati creati da lui con pensieri precedenti.” Questo fenomeno l’ho osservato in particolare su persone, che, nonostante avessero risolto il problema in seduta, quest’ultimo sembrava persistere. In realtà la persona aveva perso la compulsione di creare il pensiero ossessivo come ad esempio una vendetta, rabbia, odio ecc. ecc. ma era rimasta la tendenza a ricadere sui vecchi pensieri. Inizialmente l’ho giustificata con una vecchia abitudine per la quale ci vuole tempo per abbandonarla. Poi ho capito che si tratta di forme pensiero che rimangono anche dopo la soluzione dell’aberrazione con l’apparenza che il problema non sia stato risolto. E come sempre avviene, una volta compreso il problema, la soluzione arriva.

 

Quindi possiamo concludere che tutti i pensieri creano. Ogni volta che noi originiamo un pensiero abbiamo un risultato concreto. Ci sono pensieri che creano più di altri ma tutti portano ad un effetto CIOE’ CREANO. Va da se che dobbiamo iniziare a controllare la nostra mente.

*****

Riepiloghiamo il processo di creazione : l’essere consapevole di essere consapevole cioè “il pensatore” con il suo pensiero crea, e, successivamente, si auto limita con un contro-postulato.

A questo punto manca una spiegazione strategica : “il pensatore” fino a che punto crea con il pensiero? Ad esempio il tavolo che ho di fronte in questo momento chi l’ha creato? L’ho creato io? Non mi ricordo di averlo fatto. L’ha creato qualcuno ed io sono andato in accordo accettando e ritenendo vera la sua creazione?

Per molto tempo ho pensato che questa ultima domanda rappresentasse la verità, ma non sono mai riuscito a dimostrarla.

Poi, qualche tempo fa, di fronte ad un telo giallo mi sono chiesto : le altre persone vedono lo stesso giallo che vedo io?

E la risposta che è diventata certezza è : NO ! Nessuno vede il giallo come lo vedo io, abbiamo raggiunto l’accordo che quella determinata vibrazione è il colore giallo, ma ogn’uno vede il SUO giallo.

Ho sentito subito questa intuizione come l’uovo di Colombo , perché tutti sanno che di fronte ad un tramonto ogni persona vede un tramonto diverso, ma non conosco nessuno che ha portato questa osservazione a tutta la “cosi detta realtà”. L’esempio del tramonto normalmente si utilizza per far capire che ogni persona ha un vissuto emozionale diverso e quindi interpreta diversamente un evento. Ma la verità che ho capito in quel momento di riflessione è che tutta la realtà è soggetta a questa diversa interpretazione della realtà oggettiva.

Abbiamo visto che la materia è energia concentrata, ma sempre di energia si tratta o come la definizione che abbiamo trovato negli scritti di Arthur Powell: “potere vibratorio”. Io vedo un telo giallo solo perché interpreto in questo modo i segnali ottici che mi arrivano al cervello, ma l’interpretazione è figlia di un pensiero o postulato.

Quindi c’è un pensatore che ha creato l’onda portante e c’è un pensatore che considera o postula di vedere un tavolo o un telo giallo.

A seguito di quella intuizione ho capito che la realtà è l’intersezione di universi.

Qui ci vorrebbe la pausa caffè  ma vi chiedo di seguirmi perché la cosa si fa interessante.

Con la spiegazione dell’intersezione degli universi tutto ha trovato la giusta collocazione. Ma andiamo per gradi.

Una consapevolezza consapevole di essere consapevole origina un pensiero che genera un’armonica che di ottava in ottava genera diversi piani di esistenza o in altri termini diverse frequenze fino a quella più bassa costituita dalla materia solida.

Chiaramente la stessa consapevolezza o pensatore può originare più pensieri e di conseguenza diverse armoniche che diventano universi paralleli.

Altri esseri consapevoli di essere consapevoli possono sintonizzarsi su armoniche già create ed interpretare in base al loro universo.

Ogni essere spirituale che si sintonizza su un’armonica interpreta a suo modo la realtà e, come ripeto, l’interpretazione è un pensiero, che è normalmente un risultato di dati acquisiti precedentemente.

Quindi l’uno primo o Dio crea, ma creano anche gli esseri spirituali, che va ricordato sono della stessa natura di Dio. Altro aspetto importante è che , dato non esiste localizzazione nella natura divina, sia essa l’Uno o sia essa del singolo essere spirituale : tutti sono già, e sempre sono stati, e sempre saranno : UNO.

La separazione è solo apparenza generata da postulati di separazione.

Un abbraccio

flavio